MELISSA

Cresce spontaneamente nell'Europa meridionale e nell'Asia occidentale. In Italia si può trovare lungo le siepi e nelle zone ombrose; viene inoltre coltivata nei giardini.



 Erbacea perenne dal portamento cespuglioso, con rizoma orizzontale e fusto (80 cm) ramificato alla base, quadrangolare e peloso.

Le foglie sono picciolate, ovali pelose, con margine dentato e solcate da numerose venature. I fiori, dapprima di colore bianco-giallastro assumono, successivamente, leggere sfumature rosa pallido; hanno forma di calice campanulato.

La corolla anch'essa tubolosa, ha il labbro inferiore diviso in tre lobi con quello centrale più grande rispetto ai due laterali.


Cenni storici
Il nome melissa sembra derivi dal greco la cui radice meli significa miele. Ciò probabilmente deriva dal fatto che il profumo della pianta attira le api, che ne succhiano volentieri il nettare.

Fu dapprima introdotta in medicina come rimedio moralmente esilarante e confortatore dei nervi. Galeno e Paracelso la consigliavano nella mania e nei disturbi psichici. Scriveva Serapio che allevia le inquietudini e tristezze del cervello e principalmente quelle prodotte dalla malinconia.

Gli Arabi la tenevano in grande considerazione: il medico Avicenna già nell’XI secolo attribuiva alla specie “la meravigliosa proprietà di rallegrare e confortare il cuore”.

 Nell'uso popolare, la melissa viene apprezzata come erba aromatica: le sue foglie fresche sono usate per insaporire molti cibi.


 La conservazione della melissa viene fatta tagliando la pianta quando è ancora in fiore: si legano i rami in piccoli fasci e si appendono ad essiccare in un locale fresco e asciutto. Questo genere di pianta viene coltivata anche industrialmente: infatti, le foglie e i fiori freschi vengono raccolti due volte l'anno e distillati; il prodotto ottenuto è l'essenza di melissa che viene usata oltre che in profumeria anche nella preparazione di distillati come l'arquebuse, o di liquori come l'assenzio e lo chartreuse. In cucina è utilizzata come erba aromatica e officinale per insaporire diversi piatti, è apprezzato l'odore di limone che emana strofinando le foglie. La melissa è una buona pianta mellifera, ma non si riesce a produrre miele per la presenza solo sporadica della pianta, sia coltivata sia selvatica.

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