RICICLO ... con gli ASINELLI!


Nei giorni precedenti l'avvio dell'orto si è concertato di utilizzare
ciò che più di naturale non c'è per preparare il terreno: la "cacca" degli asinelli!
Hanno poi partecipato all'inaugurazione, con somma gioia per i bimbi presenti.


Gli asinelli "ospiti" appartengono al progetto "L'ASINO CHE VOLA" di Fidenza


Ma da dove nasce l'idea del riciclo  di questo prodotto naturale?
Sono andata un po' a documentarmi ed ho trovato due nuove parole:
PERMACULTURA e la citazione di Faber (FABRIZIO DE ANDRE') :
“dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. 


La parola “permacultura” è stata creata da Bill Mollison e da David Holmgren a metà degli anni ‘70 per descrivere un sistema integrato ed evolutivo di specie vegetali ed animali perenne o auto-perpetuante, ed utile all’uomo.
All'inizio significava "permanent agriculture", agricoltura permanente.
Permacultura oggi significa "permanent culture", 
cultura permanente, significato che riflette i 40 anni ormai raggiunti da questa metodologia di progettazione.
Si può definire una sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione.


La Permacultura è un processo integrato di progettazione che dà come risultato
 un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico.
I principali aspetti colturali di questa pratica sono così riassumibili:

1- esclusione dei fitofarmaci e/o concimi di sintesi o naturali;
2- eliminazione delle lavorazioni del terreno e riduzione del calpestamento (causa di compattamento e asfissia radicale);
3– impiego della tecnica del sovescio come unica eventuale fonte di approvvigionamento di sostanza organica;
4- mantenimento permanente della coltura del terreno mediante il rinnovo continuo delle specie coltivate e il ricorso alla pacciamatura, tesa a  contenere le infestanti e ad evitare gli eccessi di evapotraspirazioni, lo spreco idrico e il compattamento del suolo;
5- consociazione di almeno tre famiglie di piante diverse;
6- raccolta delle sole parti eduli della pianta,  lasciando sul posto le radici e le altre parti vegetali che contribuiscono all’incremento di sostanza organica del terreno.

Tutte queste misure inducono una sinergia e non una competizione tra i fattori agrari, consentendo buone produzioni con minimo sforzo (e impatto) da parte dell’uomo.
altre info qui
E adesso torniamo ai nostri asinelli e ...
al letame!
“ricetta” 
- in autunno, prima che venga la neve, metto direttamente letame fresco sotto gli arbusti di ribes e lamponi, e anche nelle aiuole dove poi in primavera pianto cose non troppo delicate come insalate, pomodori o fagioli. Così fino a primavera il letame è gia un po' maturato direttamente sul posto.

- questo NON va per per tutto quello che cresce sotto terra come per es. carote  
NON va per le erbe aromatiche - per quelle piante bisogna prendere letame stagionato per almeno 1 anno!

- il resto del letame dell'inverno va al letamaio - dove in primavera pianto direttamente zucche e zucchini che sempre crescono benissimo! In autunno il letamaio si è trasformato piu o meno in terra.



Ma perchè il letame puzza???
Il letame è sterco di bovini (o di equini o di suini).
Spesso nelle campagne osserviamo mucchi di varie dimensioni, vicino alle stalle o in prossimità dei  campi, per essere utilizzato come concime.Gli escrementi di tali animali di allevamento sono residui vegetali non digeriti e perciò espulsi come deiezioni. Si tratta pertanto di sostanza organica che ha una caratteristica particolare: è ricca di vita, biologicamente molto attiva, cioè substrato nutritivo per una miriade di microrganismi. Si tratta soprattutto di batteri che si nutrono di tale materia, gran parte della quale viene demolita allo scopo di ottenere energia (costruire ATP) mediante processi aerobici; in tal modo la sostanza organica viene mineralizzata, cioè ridotta a sostanze semplici quali sali minerali, molto utili per la crescita delle piante (per tale motivo il letame viene utilizzato per concimare i campi).
Il processo di demolizione comporta quindi consumo di ossigeno; questo è sempre disponibile ed
abbondante in corrispondenza delle porzioni più superficiali dei mucchi di letame, in quanto a diretto
contatto con l’aria. Nelle porzioni più profonde, in poche ore l’ossigeno viene del tutto consumato e non può essere sostituito da nuovo ossigeno dell’aria che non riesce a circolare nell’interno del mucchio.
In assenza di ossigeno la demolizione biologica della materia organica non si arresta, ma continua grazie all’intervento di microrganismi anaerobi (oppure quelli precedenti capaci di comportarsi anche come anaerobi in assenza di ossigeno). Mediante i processi aerobici si ha produzione di CO2 e di H2O; invece mediante i processi anaerobici, insieme alla CO2, si ha produzione di sostanze come H2S (ACIDO SOLFIDRICO) e NH3 (AMMONIACA), tipicamente puzzolenti. Se il mucchio di letame venisse rivoltato arieggiandolo si renderebbe nuovamente disponibile abbondante ossigeno che immediatamente favorirebbe la ripresa dei processi aerobici, mentre cesserebbe la produzione di H2S e NH3; il letame non puzzerebbe più (o quasi).
In linea di massima la puzza è conseguenza di condizioni di anaerobiosi in ambienti ricchi di sostanza
organica, come presso i fondali di stagni e di paludi o nelle fogne.
Processi anaerobici avvengono anche nell’intestino, ambiente chiuso nel quale non può circolare l’aria e popolato da microrganismi ovviamente anaerobi; per tale ragione gli escrementi puzzano. "

In pratica, steso in un cumulo allungato, con stratificazioni interrotte da strati di paglia e coperto dalla stessa paglia in superficie si favorisce quel processo che ne limita l'odore sgradevole.


Ma grazie alla presenza degli asinelli i nostri bimbi hanno goduto di un pomeriggio di "nuovi giochi"!

La dot.ssa Jenny Bertozzi così ci spiega i loro progetti:

"Il filo conduttore che lega i progetti proposti è il rapporto
semplice e leale che si instaura tra bambini e ragazzi con gli
animali e che può facilitare ed evidenziare il contatto con i
sentimenti e le emozioni fondamentali per crescere e per
esprimersi efficacemente.
Il rispetto, la responsabilità e la compassione per tutte le
forme di vita possono essere apprese e sviluppate grazie alla
percezione delle emozioni di esseri viventi che non ti pongono
degli obblighi nei comportamenti e che ti accettano nel tuo
essere senza giudicare.
E' in situazioni prive di giudizi e valutazioni che l'operatore
propone attività di relazione e conoscenza a bambini e
ragazzi delle varie fasce di età. "

Commenti